lunedì 8 dicembre 2008

Mi piacciono i luoghi poco frequentati, le strade senza uscita, le discese rapidissime, le imprese senza fine [...] DECADENZA -

(mi piace tutto ciò che sembra DECADENZA - anche la musica è migliore se c'è - DECADENZA - anche l'amore non esiste senza DECADENZA)

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In realtà dovrei parlarvi di Wellington e del Tongariro, ma quel che ho visto oggi merita di essere fissato prima che il mio Alzheimer, mi faccia scordare ogni cosa.
Quindi fate finta di essere davanti a Mulholland drive, dimenticate che il tempo è un concetto lineare e vedrete che alla fine tutto avrà un senso (più o meno).

Stamattina sono partita da Gisborne, graziosa cittadina completa di palme, nella east coast.



Gisborne è famosa per il bel tempo e, in effetti ,faceva un caldo allucinante pure ieri sera quando sono arrivata, tanto che, invece che rinchiudermi in un ristorante, mi sono presa il miglior hamburger della storia degli hamburger (e me lo sono mangiato in spiaggia con i piedi ammollo nell'oceano) in un posto di cui ho appositamente fotografato l'insegna....



(giuro che il nome è casuale!)

Lasciata Gisborne, ho preso la famigerata State Highway 35, di cui si narrano leggende su quanto tempo occorra per percorrerla.
E sono finita letteralmente in un altro mondo.
L'east cape è un posto di frontiera.
Lo avverti subito.
Intanto c'è solo una strada che lo attraversa (la SH35 appunto) e qui non ci sono molti turisti (a parte me, avrò incontrato 4 sparuti surfisti e un camper in giro) e qui c'è la più grossa concentrazione di Maori della Nuova Zelanda, tanto che ogni paio di km c'è un marae (luogo di culto e di aggregazione maori). E non in senso turistico (come mi hanno detto succede a Rotorua), ma proprio perchè qui è vita reale.



questa sopra è una chiesa in realtà, ma risente anche lei dell'inevitabile sincretismo culturale della zona (non ho fotografato marae, perchè essendo sacri ho sempre paura di fare qualcosa di male).
Ho incontrato sulla spiaggia un vecchio maori che, a parte volermi offrire dell'aragosta, ha iniziato a spiegarmi l'importanza dell'oceano e di come le onde (continuava a ripetere waves, waves, manco mi conoscesse), se le stai ad ascoltare, ti raccontano il senso della vita.

Questa parte della east coast è sicuramente diversa da tutto il resto della nuova zelanda e possiede un misto di orgoglio decadente e di avamposto di civiltà da antologia.



in effetti, quando sai che è difficile trovare la benzina, pure i supermercati (a dire il vero molto scarsi) faticano ad essere forniti e la civiltà (parliamone) sta ad almeno 250-300 km, è inevitabile che il carattere del luogo ne risenta





per noi europei, credo sia un po' difficile da capire...
alla fine, di posti così testardamente conservati isolati, in europa, forse, non ne esistono più (a parte, magari alcuni tratti della sardegna verace).
La gente del luogo preferisce vivere in questo stato apparente di decadenza materiale e non vuole veramente che questa zona si sviluppi come le altre.
Se per i bianchi, i Maori sono gente che ha poca voglia di lavorare, questi ultimi rispondono che loro non ci tengono affatto a comportarsi come gli europei, che, ovunque arrivino, sfruttano la terra fino all'ultimo, riducendola a qualcosa di inservibile e privo di vita.
Per i maori, è importante prendere dalla loro terra, ma in modo più equilibrato rispetto al nostro, rispettandone i tempi e pensando a chi verrà dopo di noi (if you continue to take and take, what's left for the next generation?)



ovviamente, adoro questo luogo.

A parte tutto questo filosofeggiare, mi sono, però, accorta in questi giorni che il numero di pecore e , soprattutto, di agnellini, in giro sta calando drasticamente. Nel contempo, vedo sempre più camion a più piani che odorano di pecora e, da cui, ogni tanto, spunta un orecchio o un pezzo di musetto. So perfettamente che i passeggeri lanosi stanno compiendo il loro ultimo viaggio per andare ad ingozzare le bocca degli europei che mangeranno agnello per natale.
Ma io non posso non pensare che pochi giorni fa, quegli stessi agnellini li vedevo saltare felici e contenti per i pascoli accanto alle loro mamme...
E, sarà che ho visto troppe volte babe maialino coraggioso, ma, mi sa che non mangerò agnello per un po'...
Domani mattina tenterò di alzarmi ad un'ora antidiluviana per vedere l'alba dall'east cape (uno dei primi posti al mondo dove il sole sorge seguendo la linea del cambio di data).
Conoscendo quanto poco volentieri ami svegliarmi presto, fatemi gli auguri.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Bello questo post :-)
Smack!

daba ha detto...

Maledetta!
hamburger, ciambelle condivise, olio e limone, pasta>gnocchi, spiagge e mari da cartolina, bagni mistici in mutanda, dead lambs walking, south... on your way up north...

e qui neve su neve.

ah la decadence... :*

Silvia ha detto...

come direbbe una tizia imparruccata di mia conoscenza (per poi fare un concerto di merda subito dopo): il post e' bello, perche' "this place is very inspiring"

informo inoltre la gentile clientela che il mio mini-laptop ha deciso di sua sponte di non volersi + connettere ad internet... quindi aggiornero' il blog appena possibile. stay tuned

Silvia ha detto...

giubilo in tutto il regno!
il mio mini pc ora si connette di nuovo!
credo gli desse fastidio l'odore di zolfo di rotorua....

aggiornamenti a breve

Anonimo ha detto...

allora??