mercoledì 17 dicembre 2008

Somethings cannot be bought



Al contrario delle altre città neozelandesi che tendono un po' tutte ad assomigliarsi, Wellington possiede un carattere particolare, che le dona un'aria diversa.
La capitale della Nuova Zelanda mi accoglie con il clima che la contraddistingue: ventoso e freddo. Per fortuna pullula di locali, caffé e ristoranti in cui riparararsi. Veramente, mai visti tanti caffè uno attaccato all'altro. Sicuramente qui non si morirà mai di fame, né si avrà difficoltà a trovare una cucina del mondo che piaccia: pare l'esposizione mondiale dei cibi di ogni regione del mondo!




come potete notare la città è decisamente moderna, ma con un certo stile. Pur non essendo enorme, possiede comunque l'aria tipica della città cosmopolita e molto impegnata con la gente che cammina in fretta per le strade.
Cerca anche di darsi un tono da capitale sofisticata, ma, personalmente, entrando nei grandi magazzini “chic” di Wellington, misono fatta 4 risate: non avete idea dei cenci che vendono!



Non parliamo poi delle scarpe... vivere qui, per quanto riguarda questo particolare ambito (diciamo pure ossessione) sarebbe davvero problematico, anche se, ormai, pure io mi sono adeguata alla moda locale: tutti in infradito, che piova o ci sia il sole.
A Wellington, vive anche una discreta comunità di italiani e così (di nuovo), mi sono ritrovata in un'esperienza surreale: vedere un film con Tomas Milian (precisamente squadra antifurto, prodotto nel mio anno di nascita) in una casa, vista oceano sulle colline wellingtoniane, dopo un'ottima pasta e un bicchierino di Vecchia Romagna etichetta nera, non è esattamente una cosa che capita tutti i giorni.
E, a parte il trash, che sempre mi segue e mi ama (ricambiato) ovunque io mi sposti, devo dire che appena torno a casa mi riguarderò tutti sti capolavori del cinema trash anni 70, epoca in cui l'italia era veramente ridotta da panico, ma almeno rideva di se stessa e creava, in qualche modo, cose originali e divertenti... [inizio polemica] non proprio come ora che esportiamo Muccino e Ramazzotti (non l'amaro, purtropppo). [Fine polemica]
Lasciata Wellington, mi sono diretta al Tongariro Park, parco nazionale più “anziano” della Nuova Zelanda. Nel parco si trovano 3 vulcani attivi: il Mount Ruapehu (la cima più alta dell'isola del nord), il mount Tongariro e il mount Ngauruhoe, che, sono certa, qualcuno di voi maniaci della trilogia del signore degli anelli (so per certo, che c'è qualcuno che mi segue con l'atlante di dove sono state girate le scene) riconoscerà come Monte Fato della Terra di Mordor



(a sinistra il tongariro, a destra, il “monte fato”)



Nel parco ho percorso il tongariro crossing, o meglio ne ho percorso la metà e poi sono tornata indietro a piedi (circa 16 km di montagna), [[-sì avete letto bene]], perchè non mi andava di unirmi alle comitive organizzate con i pulmini che ti portano da una parte e ti vengono a prendere alla fine del percorso.
Camminare in mezzo a questo affascinante paesaggio vulcanico



sola, con il tuo i-pod (rigorosamente in modalità brani casuali), è veramente un'esperienza.
Ci sono stati momenti divertenti, in cui in una salita un po' impegnativa per i miei poveri polmoni, sperando in una canzone che mi desse la carica, è partita “me gustas tu”, ma nella versione Manlio Sgalambro (e dai pur con il trash) e quindi, invece di partire in quarta sulla salita sono scoppiata a ridere come una deficiente, rischiando un'embolia polmonare; ci sono stati momenti in discesa in cui si scivolava, in cui ho capito che il mio i-pod mi voleva morta, dopo che ha tentato di far partire concertina, prontamente skippata dopo un secondo. Ma soprattutto ci sono stati momenti di totale energia e fusione con quella natura lunare, sorprendente e imprevedibile, in cui mi sono sentita talmente bene da mettermi a cantare come una cretina in mezzo al nulla

“I traveled round the world
Looking for a home
I found myself in crowded rooms
Feeling so alone...
...I never felt so happy”

e, persino, a ballare in mezzo alla lava pietrificata.
Ma non ditelo a nessuno ;-)

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