sabato 6 dicembre 2008

Sud, fuga dell'anima, tornare a sud, come si torna sempre all'amor

Il mio ultimo giorno nell'isola del Sud è stato davvero divertente. Ero ospite in un b&b gestito da una coppia di italiani (in NZ da 12 anni), di cui credo non ci sia bisogno di specificare le vedute in tema politico

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Non mi sono persa l'occasione, poi, per andare con loro alla scuola di cucina italiana, che loro organizzano per qualche sparuto kiwi interessato alla cosa. Voi non avete idea dell'esperienza surreale... prima di tutto sentire esclamare un uomo italiano, davvero convinto e infervorato sull'argomento (quasi si stesse parlando di sopravvivenza della specie umana) “pasta is more important than gnocchi”, nel bel mezzo di una lezione di cucina in un paesello sconosciuto (Motueka) della Nuova Zelanda, mi ha fatto scoppiare a ridere come una cretina e nessuno capiva perchè. Comunque “pasta is more important than gnocchi” diverrà per sempre un mio must assoluto.

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così come assolutamente divertente è stato vedere i kiwi alle prese con il montare i bianchi delle uova e, soprattutto, nell'incorporarli all'impasto.
NON NE AVEVANO UN'IDEA, pareva che stessero mescolando della calcina! In effetti, questa del cibo è, inevitabilmente, una grossa differenza culturale tra noi e loro. Per la maggiornaza dei kiwi, la bocca va riempita perchè bisogna e non è molto importante la qualità di quel che si mangia e ti guardano quasi tu fossi un pazzo eretico se gli spieghi che i bianchi delle uova si devono amalgamare con pazienza e gentilezza (e quasi amore) e, spesso si mettono a ridere davanti ad affermazioni del genere.
A loro piace trovare in genere tutto pronto (nei supermercati si trova qualsiasi cosa aromatizzata a qualsiasi cosa, con abbinamenti a volte francamente scorcentati) tanto che mentre ero nella regione dei vini di Marlbourough, una tizia ha fatto sentire a me e a una tipa inglese un olio di oliva aromatizzato al limone (tranquilli, c'erano pure arancia e lime tra i gusti disponibili) per cercare di vendercelo. Risultato: l'inglese è impazzita con i soliti (it's amazing, the best thing ever, so delicious, etc) e io con faccia schifata ho detto che sta roba in italia non avrebbe mai avuto successo, perchè in realtà basta prendere dell'olio, spremerci un po' di limone e amalgamare con una forchetta (una cosa che ai più imbecilli tra i miei connazionali richiede sì o no trenta secondi trenta) e dà risultati nettamente migliori. Le due tizie mi hanno guardato senza capire, ma vabbè.

In mattinata mi ero fatta un giro breve nell'Abel Tasman National Park, anche se il tempo era un po' penoso, ma quando c'è bello farsi tutto il parco a piedi (ci vogliono 3-5 giorni) deve essere un'esperienza meravigliosa, così come in kayak

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dopo aver lasciato il b&b mi sono diretta verso Picton, per prendere il traghetto per l'isola del Nord, ma prima ho fatto la strada panoramica Queen Charlotte Drive, che offre splendidi panorami sui Marlborough Sounds





proprio quest'ultima foto, vi fa vedere, dall'alto, la spiaggetta che ho trovato per caso, facendo un sentiero in mezzo al nulla.



ovviamente non avevo il costume, ma l'acqua era così bella e non particolarmente fredda che mi sono buttata in mutande! Tanto a condividere la spiaggia con me c'erano si o no altri 3 esseri umani, accampati a distanza e 2 simpatiche anatre. Qui le anatre sanno che ogni essere umano porta cibo con sè. Infatti appena ti vedono, ti si avvicinano senza problemi. Così, ho diviso il mio pranzo (2 pezzi di ciambella che !!!! mi aveva gentilmente lasciato come spuntino) con le amiche anatre. Risultato: io ho mangiato mezza fetta, loro una e mezzo! (ma mi sono sentita come San Francesco in mutande... e questo non ha prezzo).
Sono poi arrivata a Picton dove questo assurdo albero di natale, mi ricordava che è dicembre. Nella mia testa, infatti, anche se razionalmente so che è dicembre, ora è estate e, quindi, ogni volta che vedo qualche decorazione natalizia in giro, rimango sempre un attimo basita



intanto il mio traghetto si avvicinava



non nego, che lasciando l'isola del sud mi sono sentita terribilmente triste, quasi quando devi lasciare un amico che non sai quando e se rivedrai.
Poi però i paesaggi attraversati in traghetto, il suono della nave che avvertiva le mille barche a vela nella baia di scansarsi



la faccia di Saviano che compariva dalla traduzione di Gomorra (che un ragazzo stava leggendo) e l'immancabile i-pod hanno battuto la momentanea malinconia. Davanti a me c'era ormai l'isola del nord, un territorio ancora da scoprire.
A presto con i racconti di Wellington e del Tongariro National Park (lo so, sono un po' indietro).

2 commenti:

elfri ha detto...

immagino sia un esperienza indesrivibile la "new Zeland" foto davvero belle.... ps...nooo l'olio aromatizzato nooo...sacrilegio!!! w la cucina italiana!

Anonimo ha detto...

ahahah mitica Silvia il bagno in mutande! S. Francesco sexy:D

ma come si fa a vivere senza pasta?! ah, se non ci fossero i nostri connazonali...:P